di Susanne Schaller
Il sito web stampaestera.org è la vetrina digitale della nostra associazione. È il nostro biglietto da visita, ci permette di mostrare all’esterno quello che facciamo.
Per nostra natura professionale, siamo sensibili agli sviluppi tecnologici e ne apprezziamo l’utilità. Abbiamo avvertito infatti la necessità di riprogettare l’attuale sito web, che risale ormai a parecchi anni fa, e di trasformarlo in un vero e proprio portale che sia all’altezza dei tempi e delle nostre esigenze. Con il nuovo portale puntiamo a dare più visibilità e spazio ai nostri eventi, agli incontri in sede, a digitalizzare molti servizi e permettere ai soci di avere uno spazio virtuale personalizzato.
Massimiliano Sagrati e Giada Mialich con lo studio Humus hanno curato il design del nuovo sito.
Portatore d’identità per un’associazione multiculturale, strumento gestionale per le socie e i soci e nello stesso tempo interfaccia rappresentativa per importanti realtà ed istituzioni del paese – come avete trasmesso nel concept e nella realizzazione grafica queste esigenze?
Per la progettazione di questo sito abbiamo pensato ad un involucro che potesse tenere all’interno una parte istituzionale e identificativa di Stampa Estera e una parte gestionale/ amministrativa che insieme potessero trasmettere una nuova identità, fresca e dinamica, ma allo stesso tempo solida e di facile utilizzo per gli utenti del sito. Il concept nasce dall’idea di creare delle aree ben distinte tra loro, ma che insieme diano l’idea di una piattaforma chiara e coesa, un po’ come vediamo noi Stampa Estera: un insieme di idee, voci e identità distinte, ma che si uniscono per dare informazione e approfondimenti al mondo intero. Abbiamo quindi pensato ad un sistema modulare con box colorati che potessero permettere di aumentare o diminuire i contenuti senza modificarne la resa grafica. I colori sono anch’essi parte integrante del concept perché con le loro tonalità vivaci e decise vogliono comunicare la dinamicità, contemporaneità e l’identità poliedrica di Stampa Estera.
Come vi siete mossi nella fase preliminare?
Nella fase propedeutica del progetto abbiamo fatto un’ampia analisi sul mondo del giornalismo e dei siti internet a tema. Abbiamo fatto delle ricerche e delle sperimentazioni lato UX e UI adottando così le metodologie più adatte per la navigazione dell’utente lavorando poi passo passo con Stampa Estera e i programmatori del sito per affinare l’esperienza dell’utente e i layout di ogni pagina.
Che cosa vi ha guidato o ispirato per l’immagine visiva del portale?
L’immagine del portale per noi doveva essere nuova ma allo stesso tempo familiare. La divisione in campi colorati aveva la funzione di garantire un legame con quanto fatto precedentemente, ma reinterpretarlo donandogli una nuova veste, lasciando all’utente la reale percezione di avere una piattaforma migliorata e facilmente comprensibile grazie ad un layout studiato e ben costruito integrando pagine dinamiche, statiche e di servizio.
A quale aspetto avete dato maggiore attenzione?
Abbiamo pensato maggiormente all’esperienza dell’utente, alla facilità nel reperire i contenuti e all’immediatezza nella fruizione delle pagine. Altrettanto importante era anche la coerenza nell’immagine visiva perché ci fosse una chiara identità di Stampa Estera tra tutte le sezioni.
Cosa vi è piaciuto particolarmente in questo progetto?
Raccontare la Stampa Estera in un modo nuovo attraverso uno strumento digitale come un sito internet, è stato sfidante e coinvolgente, ci ha permesso di conoscere a fondo l’associazione, la sua storia e le sue diversità, spingendoci a trovare delle soluzioni particolari ed efficaci per renderla unica.
Quali altri progetti avete curato per la Stampa Estera?
Abbiamo curato l’edizione speciale dell’Annuario e il famoso Ventaglio digitalizzato e arricchito.