La Sede
La sede dell’’Associazione della Stampa Estera in Italia si trova al secondo piano di Palazzo Grazioli, via dell’Plebiscito, in pieno centro di Roma, a pochi passi da Piazza Venezia.
Offre una serie di servizi per gli oltre 400 corrispondenti ed è un luogo di incontro tra l’Italia e il mondo.
Le due sale conferenze sono il luogo nevralgico delle attività della Stampa Estera.
Quotidianamente organizziamo incontri con personalità del mondo politico, economico, sociale, sportivo e culturale
dell’Italia e del Vaticano.
FOTOGRAFIE © DARIO BORRUTO PROGETTO ARCHITETTONICO © SERENA MIGNATTI
I nostri spazi
- Terrazza panoramico per dirette TV
- Studio fotografico e Green Screen
- Studio Radio e Podcast
- Reception
- Cassette postali
- Uffici con 70 scrivanie individuali e collettive
- PC e MAC a disposizione
- Accesso ad agenzie stampa
- Phone-Boots
- Spazi lettura
- Quotidiani e riviste
- Postazioni per montaggio video
- Due sale per le conferenze stampa
- sistema audio / video per streaming e registrazione
- proiettore AV
Una sala grande e luminosa con tutti i servizi tecnologici
Pedana per telecamere
sistema audio video per streaming e collegamenti da remoto
Una sala più intima attrezzata con tutti i servizi tecnologici
Pedana per telecamere
sistema audio video per streaming e collegamenti da remoto
Un bar iconico specchiato con annesso una veranda
accanto alla sala conferenze
luogo ideale per incontri, interviste e workshop
Il “Ristorante dei Corrispondenti” è il luogo dove i corrispondenti scoprono anche il mondo dell’ agroalimentare italiano o danno appuntamento ai loro ospiti.
Il corridoio è il cuore pulsante dell’Associazione, è il luogo dove sfogliare i giornali o confrontarsi nelle sedute sotto le nicchie con i colleghi.
11 uffici luminosi di taglia diversa con tante piante per un ambiente di lavoro ideale. Tutti gli uffici sono dotati Wi-Fi con fibra ultraveloce e elettricità.
Il progetto
Una divisione funzionale degli ambienti, tra spazi pubblici e privati
Trasformare il piano nobile di Palazzo Grazioli, finora ad uso residenziale, in uno spazio flessibile, accogliente e moderno – era questa la sfida progettuale per la nuova sede della Stampa Estera. Un palazzo storico non consente lavori strutturali in quanto vincolato dalle Belle Arti, per questo gli interventi sono più di natura d’arredo. Una volta stabilita la circolarità tra le zone pubbliche e quelle ad uso esclusivo dei corrispondenti, il progetto ha cercato di creare un ambiente che favorisca la socialità e l’interscambio tra le persone.
Lo spazio di quasi 1.600 mq ospita una grande sala conferenze da ca 80 posti e una più piccola da 35, un bar e una zona ristoro. Le circa 70 postazioni di lavoro per i giornalisti sono distribuite tra vari uffici di misura diversa e nel grande corridoio centrale, cuore pulsante della nuova sede. Inoltre uno studio fotografico, una “green screen”, una sala radio e podcast permettono di organizzare dei servizi fotografici, dirette TV e interviste con personalità italiane.
Spazi per il montaggio e doppiaggio danno la possibilità ai soci della Stampa Estera di svolgere il loro lavoro al meglio.
Con interventi minimi realizzati da artigiani italiani, come la trasformazione delle nicchie sotto le grandi finestre in angoli per la lettura e la presenza di piante, si è cercato di alleggerire in qualche modo il “peso” della presenza storica, dando un’aria di contemporaneità agli ambienti.
Un Palazzo storico al servizio dei Corrispondenti
Situato su via del Plebiscito, a pochi passi da Piazza Venezia, secondo alcune fonti antiche, il palazzo fu eretto nel corso del ‘500 da Giacomo Della Porta.
All’inizio dell’800, il palazzo divenne la residenza dell’Ambasciatore d’Austria e poi dell’Infanta di Spagna, Maria Luisa di Borbone-Spagna Duchessa di Lucca, che vi morì nel 1824.
Intorno al 1840, il palazzo venne acquistato dal Commendator Vincenzo Grazioli, poi Barone di Castelporziano e Duca di Santa Croce di Magliano. Questi affidò il restauro ad Antonio Sarti che, nel corso dei lavori, terminati solo nel 1874, aggiunse alla struttura preesistente il corpo che affaccia su piazza Grazioli.
Dal 1995 al 2020 il piano nobile fu affittato a Silvio Berlusconi e divenne uno dei luoghi nevralgici della politica italiana.
Dal 2024 il piano nobile è la nuova sede della Stampa Estera.
Per l’associazione è quasi un ritorno alle origini perché fu al Caffè Faraglia a Piazza Venezia, che nacque l’associazione nel 1912.
È l’architetta Serena Mignatti a firmare la progettazione e la realizzazione della nuova sede della stampa estera a Palazzo Grazioli a Roma. Selezionata dal Consiglio Direttivo dell’associazione tramite un bando aperto ad altri studi di architettura, Mignatti insieme al suo team e ha scelto, in accordo con l’Associazione, di sviluppare un progetto in discontinuità con ciò che c’era a Palazzo Grazioli, con il suo stile ricco e le importanti complessità. Si è occupata di tutte le finiture e di riorganizzare gli ambienti per il nuovo uso, come gli arredi, molti dei quali su misura come il bar, la zona ristorante, e la progettazione completa delle due sale stampa, quella da 80 posti e quella da 30.
“Seguendo le richieste dell’Associazione della Stampa Estera, avevamo la necessità di ristrutturare un fabbricato complesso come Palazzo Grazioli con una lunga storia alle spalle, con una struttura del Seicento con ampliamenti a modifiche risalenti all’Ottocento, in particolare nel periodo più recente quando alloggiava Silvio Berlusconi” spiega Serena Mignatti. “Ho pensato al progetto guidata dalla bellezza della semplicità, provando a riflettere e a dialogare con quello che già era presente. Ho preferito non seguire le logiche preesistenti scegliendo un linguaggio semplice e funzionale, optando più per la flessibilità e per la funzionalità degli spazi rispetto all’estetica del contesto”.
Un approccio che risulta evidente anche in alcuni dettagli come ad esempio le nicchie negli imbotti delle finestre che hanno, di fatto, guadagnato spazi per la lettura e per la socialità, oppure il grande corridoio sviluppato come “cuore pulsante dell’associazione” e non soltanto come luogo di passaggio. Ma anche le sale stampa, il ristorante e gli spazi di lavoro, tutti realizzati con la collaborazione di artigiani locali.
Rispettando le esigenze dell’Associazione, Serena Mignatti ha proposto un’architettura leggera, semplice e tecnologica. L’uso dello di materiali specchianti, usati ad esempio nel Bar, giustificano la scelta di non mettersi in contrasto con il contesto inserendo nuovi elementi. Lo specchio riflette il contesto originario assorbendone i toni i colori e rimandando un’immagine deformata ma rispettosa.
Biografia
L’architetto è Serena Mignatti, Alumna di Bernardo Secchi e Franco Purini allo IUAV di Venezia, nata a Bologna ma apolide per vocazione, segue una formazione urbanistica, si trasferisce a Roma dove lavora prima in uno studio internazionale poi, da Fuksas, come direttore artistico. Oggi firma residenze di lusso, dal palazzo dell’Emiro in Qatar a grandi metrature a New York, Portofino, Montecarlo e in Provenza, collezionando diverse collaborazioni e progetti tra cui una nuova location a Londra per Thom Yorke e Dajana Roncione e la nuova sede dell’associazione della stampa estera a Palazzo Grazioli.
www.serenamignatti.com